Resistenza, compattezza, durata sono le caratteristiche principali richieste da sempre ai piani di lavoro. Oggi la ricerca punta molto anche sulla riduzione degli spessori, sulla versatilità di dimensioni e sull’igiene
Il raggiungimento di parametri prestazionali elevati, per qualsiasi prodotto, dipende
sostanzialmente da due fattori principali: la qualità della materia prima e la capacità di valorizzarla, lavorandola al meglio. I piani cucina non fanno eccezione a questa regola, sia che si tratti di superfici ottenute con materiali naturali (in questo caso le
caratteristiche della materia prima risultano ancora più importanti) che con materiali artificiali (come i Solid Surface),
per i quali il grado di evoluzione tecnologica risulta determinante.
La richiesta è sempre più
orientata su materiali flessibili e
versatili, per poter soddisfare qualsiasi esigenza progettuale per quanto
riguarda forma, dimensioni e spessori,
su cui si concentra gran parte della ricerca. Migliorare resistenza e
prestazioni delle lastre vuol dire anche poter ridurre gli spessori delle
stesse, con conseguente diminuzione finale del peso sulla struttura. Contenere
gli spessori vuol dire inoltre ottimizzare
la produzione, massimizzando l'utilizzo dei blocchi (nel caso di piani
monomaterici) o riducendo l'impiego di materiale impiegato (nel caso di
agglomerati naturali o artificiali). A ciò si aggiunge il trend estetico-formale
che privilegia lastre sottilissime,
dall'immagine “leggera”. Segni grafici che delimitano il volume di arredi ed
elettrodomestici.
Altro tema di grande
interesse è l'igiene, fondamentale
in un ambiente “aggressivo” e difficile come la cucina. I piani devono essere compatti, non presentare porosità né
rilasciare sostanze nocive a contatto con gli alimenti, devono poter essere puliti facilmente con
prodotto idoneo.
L'attenzione al tema della
sostenibilità e al risparmio energetico viene confermata dall'utilizzo di
un'alta percentuale di materiale
riciclato all'interno delle lastre di ricomposto, con una conseguente
diminuzione di materiale nuovo impiegato.
A progettisti, produttori
di piani e di cucine rimane il compito di indirizzare la tendenza in materia di
formati, colori e texture: finiture
superficiali più o meno omogenee, grezze o lucide, naturali o trattate. Ai
primi rimane il compito di non fermarsi a una conoscenza superficiale, ma di
entrare in profondità nelle caratteristiche dei materiali per poterli
interpretare al meglio la loro identità; ai secondi non deve venir meno la
voglia di evolversi, di fare innovazione, di migliorare e perfezionare il
proprio sistema produttivo rendendolo performante, pulito e virtuoso.
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