In che modo può essere modulato il colore nel progetto d’arredo in generale e della cucina affinché sia un plus, anche per la vendita, e che importanza riveste? «Il progetto colore di una cucina è un progetto di “microarchitettura”: la composizione è spesso molto articolata e il mix dei materiali offre innumerevoli possibilità di interpretazione per ogni composizione», affermano gli architetti Paola Azzolini e Paola Tinuper, titolari dell’omonimo studio specializzato anzitutto in colour design, punto di partenza dell’attività dello studio di Azzolini Tinuper e cifra stilistica di tutti i loro progetti.
«ll colour design si occupa delle “strutture soft” del progetto, e non solo del colore, ma anche delle texture, dei pattern e della luce, e quindi di quelle caratteristiche che danno la prima impressione di un oggetto o di uno spazio, che offrono una percezione sensoriale immediata». Anche per la cucina, colori e texture giocano un ruolo di primo piano. Il difficile è capire come gestirli per ottenere un effetto globale non solo gradevole, ma attraente, soprattutto per le cucine esposte negli spazi vendita.
«In cucina, per attrarre, si possono creare “focus cromatici” nella composizione. Oppure, al contrario, si può giocare su un netto “total look”, che però deve sempre essere contestualizzato in uno scenario generale, insieme agli altri materiali da rivestimento. Il nostro Studio monitora periodicamente le tendenze colore in diversi settori della produzione industriale, dalla moda e dall’accessorio fino al mondo dell’auto e dei materiali da rivestimento per l’architettura, con cui il settore del mobile deve confrontarsi e convivere. Negli ultimi anni i materiali naturali hanno definito trend sofisticati; al colore saturo si sono sostituite proposte più neutre, tonali, con cui creare armonie abbinabili a innovative finiture di legni, pietre e metalli. Importante è quindi non solo seguire i trend colore, ma, in qualità di progettisti, addentrarci nello studio di nuove proposte e tecnologie di materiali e finiture industriali per inserire sempre qualche elemento di novità nelle cartelle colore degli arredi».
Grazie alla consulenza di progettisti come Azzolini e Tinuper, le aziende riescono a creare e a rinnovare le cartelle colore della propria gamma di prodotto. Interessante è sapere in base a quali parametri vengono composte. «Mettere a punto una cartella colore per un’azienda significa creare una composizione di tinte capace di soddisfare i gusti di tutti i potenziali clienti; inoltre, il numero dei colori inseriti deve essere il minimo necessario per coprire le varie esigenze compositive. Vanno poi evitati gli eccessi perché il colore impatta fortemente sulla produzione. Inoltre, i materiali coinvolti in un prodotto d’arredo (vernici, pietre, metalli, ecc.) hanno già le proprie cartelle colore, che inevitabilmente si incrociano tra loro. Controllare i possibili incroci è fondamentale sia per arrivare a proposte finali “stimolanti/in tendenza” sia per garantire la sostenibilità industriale della palette colori. E questo è di importanza basilare nel qualificare le consulenze colori/materiali/finiture soprattutto per il settore arredo>>.