Come cambierà l’Ambiente Cucina: suggestioni e trend

Una folta partecipazione al convegno Progettare l'Ambiente Cucina
Il convegno Progettare l’Ambiente Cucina, organizzato da Ambiente Cucina e Area Interior in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, svela i nuovi trend

È indubbiamente diventata il fulcro della casa, all’insegna dell’integrazione, parola chiave rispetto alle funzioni che oggi si svolgono al suo interno ma anche considerando gli altri spazi delle abitazioni: è la cucina, protagonista del convegno “Progettare l’Ambiente Cucina, organizzato dalle riviste Ambiente Cucina e Area Interior in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano, svoltosi il 29 ottobre nel Palazzo della Cultura, sede del Gruppo Techiche Nuove.

L’evento (introdotto da Ivo Alfonso Nardella, presidente e a.d. di Tecniche Nuove Spa insieme a Davide Cattaneo, coordinatore Area Architettura & Edilizia New Business Media Srl - Gruppo Tecniche Nuove) è stata l’occasione per fare il punto sul progetto della cucina contemporanea attraverso lo sguardo di analisti, sociologi, progettisti, designer, manager di aziende con case history e interventi di successo ed è stato reso possibile grazie al contributo di Aran Cucine, BS Service Group, Fulgor Milano, Hettich, Infinity e Newform.

Lo scenario, tra deep living e kitchen regeneration

Laura Tarroni, caporedattore Ambiente Cucina e Francesco Morace, presidente Future Concept Lab

Per iniziare il nostro viaggio prendiamo in considerazione il punto di vista dei consumatori, per capire quali sono i valori e i trend oggi più significativi”: Laura Tarroni, caporedattrice di Ambiente Cucina, ha così introdotto il sociologo Francesco Morace, presidente Future Concept Lab che ha raccontato le evoluzioni dello scenario e il grande salto di valori post pandemia, all’insegna dell’estetica e dell’etica aumentata, con una grande attenzione riservata alla responsabilità delle scelte d’acquisto, alla rigenerazione dell’urbano e del quotidiano, con un forte incremento dell’ingaggio personaleper arrivare alla dimensione del deep living, ovvero un abitare che non è legato alle mode ma che ci riguarda nel profondo” ha sottolineato Morace. Questo sentire quali tendenze kitchen muove, in base alle diverse classi di età? Per i più giovani (16/24), il tema è quello dello showcooking come totale game, la cucina è un palcoscenico in cui mostrare i propri talenti. Per i giovani adulti (25/37) è il protagonismo alimentare la leva principale, e la cucina è hardware e software, sperimentazione e innovazione. Le coppie giovani (30/44) ambiscono ad avere cucine versatili, luoghi intergenerazionali, mentre gli adulti maturi (45/55) sono alla ricerca di una cucina che stimola e sorprende ed è luogo di distintività.

Mauro Spinelli, Senior Partner CSIL

Per completare lo scenario, Mauro Spinelli, Senior Partner CSIL ha raccontato l’evoluzione del retail indipendente, grazie ai risultati dell’indagine condotta annualmente su oltre 10.000 distributori. Per il 2024, considerando le superfici di vendita, si nota una diminuzione della dimensione media, con la parte dedicata alle cucine stabile sui 200 mq. “Si è allargato invece il bacino d’utenza – ha osservato Spinelli – perché accanto ai privati crescono i segmenti di mercato contract, fino a superare in alcuni casi il 20%”. Il prezzo medio di vendita di una cucina (compresi piano di lavoro, elettrodomestici e Iva) è di 12.500 euro, con un aumento dei punti vendita dedicati a brand di fascia alta/medio alta. “L’andamento del fatturato interno 2024 del settore – ha concluso Spinelli – dovrebbe attestarsi a un -3%, variazione migliore di quello che ci si aspettava”.

Linguaggi e soluzioni per nuovi concept domestici

Da sinistra, Andrea Collodoro e Gianluca Puccio, Federica Poggio, Marco Rulli, Oreste Sanese e Davide Cattaneo

Addentrandosi nello spazio fisico, come progettare la cucina per interpretare le nuove esigenze e i nuovi trend? Hanno proposto la loro visione quattro studi di architettura, attraverso spunti offerti da diverse soluzioni progettuali. Per l’architetto Marco Rulli, Co-Founder del romano 02A Studio, che ha portato l’esempio di una cucina aperta, chiusa e ibrida in cui i colori giocano un ruolo importante, ogni nostra scelta passa attraverso l’analisi delle esigenze funzionali ma soprattutto dell’interiorità di cui la casa deve essere espressione. L’architetto Oreste Sanese del padovano Archiplanstudio ha mostrato come nelle diverse soluzioni adottate nei progetti selezionati, la cucina assorba sempre il mood della casa, posizionandosi nei punti nevralgici rispetto agli assi di percorrenza. Spostandosi a Milano e a metrature molto più ristrette, l’architetto Federica Poggio, Co-Founder Icona Architetti associati ha presentato soluzioni in cui minimo comune denominatore è stato lo spazio integrato, dove le cucine sono come quadri che si fondono con living e ingressi grazie all’utilizzo di materiali e forme che si richiamano. Passando alla Sicilia, area di azione degli architetti Andrea Collodoro e Gianluca Puccio, Founders Puccio Collodoro Architetti, la cucina è il luogo dei rapporti, della famiglia, è il vero e proprio focolare della casa, simboleggiato dall’isola, elemento quasi imprescindibile dei propri progetti, baricentro emotivo intorno a cui si sviluppa poi tutto il resto della casa.

Personalizzazione e flessibilità, il ruolo dei designer

Da sinistra, Davide Cattaneo, Andrea Federici, Marc Sadler, Giorgio Donà e Daniela Baldo

La ricerca di nuove soluzioni per arredi ed elettrodomestici deve saper coniugare l’estetica e le necessità funzionali, ma anche conciliare la voglia di sperimentazione e le disponibilità della committenza. “La flessibilità è un punto chiave di tutti i nostri progetti - ha esordito l’architetto Daniela Baldo, Founding Partner Studio Marco Piva quale che sia la loro scala, così come le potenzialità offerte da una concezione fluida degli spazi. Un altro tema importante è la contaminazione: nel contract ad esempio è forte il desiderio di unione tra ambito hospitality e residenziale, nel senso di cercare di identificare bene chi utilizzerà gli spazi, oltre a rispondere alle esigenze del contractor, per creare spazi che possano emozionare e coinvolgere”. L’architetto Giorgio Donà, Partner & Director at Stefano Boeri Interiors, portando ad esempio la cucina Oasi realizzata per Aran Cucine, ha sottolineato l’importanza di lavorare sul carattere quasi educativo che lo spazio cucina deve avere, in quanto luogo d’incontro e crocevia di interazioni con le persone e con le risorse “per creare uno spazio del benessere più consapevole”. Per Marc Sadler, il designer pluripremiato fondatore di Sadler Associati Srl, la sfida è quella di riuscire a fare la spola nelle proprie creazioni tra molta tecnicità e molta poesia, fino ad arrivare “a una tecnicità invisibile, con un cambio di funzionalità degli oggetti. Un obiettivo che richiede ricerca e una visione del committente che permetta di andare oltre il brief preciso”. La ricerca associata al tema della scala è stata lo spunto per il designer Andrea Federici, founder Andrea Federici Consulting di raccontare i suoi progetti legati al tema del “living large in small places”, come le Small living Kitchen di Falper dove si è rivisto l’archetipo di cucina nell’ottica di una convergenza di funzioni e tecnologica, o come le soluzioni iperfunzionali sviluppate per il mondo degli accessori “in un settore come quello della subfornitura dove c’è una propensione all’investimento in ricerca più spiccata rispetto al mondo del mobile e un’ampiezza di vedute abbastanza rivoluzionaria”.

Il futuro tra sostenibilità, investimenti e intelligenza artificiale

Da sinistra, Laura Tarroni, Giacomo Caselli, Ulisse Narcisi, Gianni Meneghetti e Matteo Zanetta

La messa a terra delle suggestioni lanciate nel corso della giornata è stata affidata alla tavola rotonda conclusiva, in cui le aziende si sono confrontate su come poter rispondere alle esigenze del mondo della progettualità. Per l’architetto Ulisse Narcisi (Aran World srl) la cucina è un elemento intimo, con l’essere umano al centro, dal punto di vista biometrico, ergonomico e concettuale. “Il futuro è nei materiali, a cui è affidato l’aspetto emozionale, e nell’accelerazione tecnologica e dei tempi della vita”. Per Gianni Meneghetti, General Manager Meneghetti Spa - Fulgor Milanoè fondamentale il dialogo tra chi produce cucine ed elettrodomestici, bisogna unire le forze per avviare un processo integrato. Per noi sono protagoniste la tecnologia e la possibilità di personalizzazione”. Anche Giacomo Caselli, Key Account Manager di Infinity ha sottolineato come il materiale sia un elemento fondamentale per la progettazione e la valorizzazione delle cucine. “Noi rispondiamo in due modi: interpretando al meglio il mondo della perfezione della natura con tecnologie come Natura-Body Tech, lastre a vena passante e a tutto impasto”. Matteo Zanetta, Business Unit Contract, Newform Spa ha sottolineato come il miscelatore, un tempo cenerentola dei progetti cucina, stia acquisendo ora sempre maggiore rilievo a livello d’impatto estetico, “per un design che noi interpretiamo da sempre come sostenibile, prestando attenzione all’impatto dei nostri prodotti durante tutto il loro ciclo di vita

Laura Tarroni e Riccardo Spinelli

A conclusione dell’evento, una suggestione incentrata sul ruolo della tecnologia grazie a Riccardo Spinelli, Managing & Tech Advisor. “La tecnologia è una forte alleata per la creatività, per automatizzare le attività ripetitive o per rendere immersive le proprie idee e creazioni. C’è però bisogno di una formazione continua e dell’attenzione a non perdere il tocco umano: maggiori possibilità comportano maggiori responsabilità”.