Compatta, elegante e funzionale: è Libera, di Elmar, cucina per outdoor disegnata da Merendi&Vencato, pensata e realizzata come un’architettura, in acciaio e cemento. Progetto dal carattere trasversale, Libera si inserisce in modo armonioso negli ambiti più diversi, sia in spazi esterni sia in interni, dai giardini ai loft fino alle terrazze in città. Elemento di forte innovazione di Libera è l'impiego del cemento colorato, che nella nuova versione viene proposto in una gamma di nuove nuance: antracite, fango, ruggine, lichene, oceano e nuvola. Le molteplici tonalità disponibili si mixano al cemento in un rapporto organico e con un effetto estetico dal carattere soft.
Altro aspetto importante di Libera è la sostenibilità. Cementoskin® è infatti il tipo di cemento impiegato, un nuovo materiale ad alte prestazioni e completamente ecosostenibile, basato su un ciclo produttivo a base di acqua e privo di emissioni. Si tratta di un materiale dotato di qualità sottili e raffinate e caratterizzato da una finitura superficiale che offre una sensazione tattile simile al velluto.
Il progetto è firmato degli architetti Marco Merendi e Diego Vencato, che si sono ispirati all'architettura modernista della metà del XX secolo utilizzando quindi un linguaggio formale assolutamente inedito per una cucina. "Quando abbiamo parlato ad Elmar dell’idea di creare una cucina in cemento per esterni, avevamo ben chiaro l’obiettivo di realizzare un oggetto dal linguaggio autonomo, lontano quindi da quei prodotti - già presenti sul mercato - in cui il cemento era stato semplicemente sostituito ad altri materiali", spiegano i progettisti.
Strutture portanti a vista in metallo e tamponamenti in cemento prefabbricato sono quindi i due componenti di base che costituiscono la cucina, un blocco cucina sospeso su gambe in acciaio che misura 240 x 81 cm. La funzione di ogni elemento è immediatamente riconoscibile integrandosi nell'insieme con grande eleganza; l'immagine finale che ne risulta è "grafica" e forte, ma al contempo anche molto raffinata. Coerentemente al concept globale, il sistema costruttivo, il trasporto e l’assemblaggio risultano semplificati.
"Volevamo una cucina che si relazionasse alle persone come un’architettura aperta, fatta di trasparenza e in osmosi con l’ambiente circostante", affermano Marco Merendi e Diego Vencato. "Non un volume pieno, quindi, ma un 'filtro' che lascia passare la luce e i colori dell'intorno. Era di fondamentale importanza la relazione con gli spazi architettonici esterni e in modo particolare con la vegetazione, per godere così la dolcezza dei piaceri conviviali e della vita all’aria aperta. Avevamo in mente dei piani, una luce, la possibilità di integrare delle piante.”