“L’esperienza del lockdown ha comunque segnato la riscoperta dello spazio domestico come focus essenziale dell’identità individuale e familiare. La casa non è più dunque un nido, ma un laboratorio della quotidianità in cui le diverse attività e passioni dei singoli membri della famiglia si intrecciano. Il mondo della cucina e della preparazione dei pasti rappresenta naturalmente l’occasione più ricca e articolata in questo tipo di esperienza” commenta così il sociologo Francesco Morace, presidente Future Concept Lab, le evoluzioni in atto nel mondo della domesticità.
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Quanto conta l’età dei destinatari nella definizione di un progetto cucina?
Le differenze generazionali sono decisive: i più giovani - dai 14 ai 22 anni - controllano tuti gli ambiti “domotici” e della tecnologia in casa: dai grandi e piccoli schermi fino al funzionamento più avanzato degli elettrodomestici. Nel digitale gli esperti sono loro, insegnano agli adulti e il mercato li deve riconoscere. Ciò riguarda anche la cucina, che per loro acquisisce connotazioni da show cooking, essendo cresciuti con i talent dedicati alla preparazione del cibo: quindi sperimentare ricette e raccontare «storie» di preparazione del cibo come fossero a MasterChef. Anche se sono i genitori a farlo.
E i Millennials?
I Millennials che si ritrovano per la prima volta in una casa propria (magari all’estero o in una città lontana da quella di origine) sono caratterizzati da nomadismo e dalla propensione verso creatività e cosmopolitismo anche in cucina. Ridefiniscono le loro aspettative economiche e affinano i linguaggi espressivi e relazionali, per una vita intesa come laboratorio permanentemente aperto a possibilità inattese. La preparazione dei pasti rientra in questa dimensione di vita quotidiana. Definita “generazione Netflix”, la richiesta di servizio tempestivo e affidabile è una loro prerogativa: quella flessibilità e varietà che anche il delivery alimenta e che si traduce in cucine leggere, modulabili e ricomponibili. Contano sulle configurazioni più innovative per sperimentazioni alimentari tra food e cooking, che si sposano alla quotidianità del delivery e del cibo ordinato e consegnato a domicilio.
Quali invece i tratti caratteristici dei più adulti, magari con figli?
Per i più adulti con figli (dai 35 ai 50 anni) si tratta di sperimentare esperienze e prodotti pensati su misura per loro, a casa loro, nella loro cucina. Infine nelle generazioni più mature (dai 50 anni in poi) che hanno visto i propri figli allontanarsi, affette quindi dalla “sindrome del nido vuoto”, la casa e la cucina si arricchiscono di soluzioni tradizionali e oggetti della memoria. Si trovano infatti a rivivere esperienze del passato (impastare il pane o la pizza in casa), in una dimensione da Memorabilia, come avviene per i vinili o le Polaroid. Se per i più giovani il passato è una sorpresa spiazzante, per i più maturi è una ri-scoperta di emozioni e sentimenti.
A cosa devono fare dunque attenzione le aziende nella loro proposta progettuale e nella comunicazione?
Le aziende dovranno garantire una comprensione di questi fenomeni e queste differenze, completando il loro progetto di cucina con le finiture e il mood stilistico da loro desiderato. Pensando a tutti loro, si potrebbe creare una sessione o una piattaforma web dedicata alla creazione di una cucina delle meraviglie, tra vintage e innovazione, con ricette della nonna e tutor dedicati al food design nei social, un vero luogo della sperimentazione.