Un nuovo umanesimo, concreto e visionario al tempo stesso, è il fil rouge della 63a edizione del Salone del Mobile.Milano, come ben sintetizzato dal claim “Thought for Umans” e come spiegato dalla presidente Maria Porro durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, svoltasi martedì 4 febbraio presso Il Piccolo Teatro di Milano.
“Il punto di partenza - ha infatti sottolineato Maria Porro - è l’essere umano e il modo in cui percepisce e vive lo spazio e la relazione con gli oggetti. In un mondo in continua evoluzione, siamo tutti chiamati a diventare parte di una visione più ampia, che ci permetta di interpretare le trasformazioni ambientali, culturali, sociali, tecnologiche. Per Salone investire in cultura significa investire nel futuro delle imprese, rafforzandone la competitività nel lungo periodo. Partecipare al Salone significa esporre, connettere, produrre valore ma anche contribuire attivamente all’evoluzione del settore, all’interno di una piattaforma che alimenta il dibattito su scenari e visioni a venire”.
Un Salone sold out, con tanto lavoro alle spalle
Umanesimo significa anche essere artefici, con l’impegno, del proprio successo: la parola “lavoro” è stata citata innumerevoli volte durante la presentazione, da parte della presidente Maria Porro (che ha ricordato il fitto calendario di attività di promozione e scouting all’estero, grazie all’ideazione di nuovi format che hanno permesso al Salone di stringere nel corso dell’anno nuove alleanze strategiche negli Stati Uniti, in Cina, e in Arabia Saudita) così come dal sindaco di Milano Giuseppe Sala (“Le conquiste - ha detto - vanno corroborate in ogni momento, la nostra città è fiera di condividere con il Salone la capacità di cogliere le sfide del presente e l’impegno a studiare, realizzare e proporre soluzioni in grado di avere un impatto positivo sul futuro del settore e nella vita della comunità”).
Certo è che, nonostante l’incertezza dello scenario globale, la kermesse in programma dall’8 al 13 aprile a Milano Rho Fiera è ancora una volta sold out. Più di 2.000 espositori (38% dall’estero), 148 brand tra debutti e ritorni, distribuiti in oltre 169.000 mq di superficie espositiva netta occupata sono i numeri che confermano il ruolo del Salone di piattaforma strategica di business, innovazione sostenibile e internazionalizzazione, grazie all’impegno costante nell’intercettare un pubblico di operatori da tutto il mondo (oltre 370mila da 146 Paesi, nel 2024). Un evento rappresentativo della filiera, visto che il fatturato complessivo dei brand italiani che esporranno ad aprile è pari a 9.238.429.199 euro, il 34% del fatturato dell’intero Macro Sistema Arredo nazionale (oltre 21mila aziende). A questo si aggiungono 6.989.984.073 euro di fatturato complessivo dei brand esteri.
La Biennale Euroluce e The Euroluce International Lighting Forum
“Quest’anno abbiamo voluto spingerci ancora oltre”: Carlo Urbinati, presidente di Assoluce di FederlegnoArredo ha introdotto così la novità 2025 per la Biennale Euroluce. Dopo il successo nel 2023 dell’edizione-laboratorio The City of Light, Euroluce conta quest’anno oltre 300 espositori, di cui 46,5% dall’estero e propone (10-11 aprile, pad. 2) la prima edizione di The Euroluce International Lighting Forum: due giorni di masterclass, tavole rotonde e workshop con oltre 20 relatori internazionali tra lighting designer, architetti, artisti, scenografi, scienziati, biologi, antropologi, astronomi, psicologi. A ospitare il forum, uno spazio d’eccezione: l’Arena The Forest of Space firmata dall’architetto giapponese Sou Fujimoto, già autore della nuvola metallica del Serpentine Gallery Pavilion (Londra, 2013) e della torre Arbre Blanc, capolavoro di purismo.
Le Manifestazioni Annuali e il SaloneSatellite
Accompagnate della nuova campagna di comunicazione Thought for Humans, firmata da Dentsu Creative Italy con il fotografo statunitense Bill Durgin, anche per l’edizione di aprile 2025 saranno quattro le Manifestazioni annuali del Salone: Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Workplace3.0, S.Project per un totale di oltre 1.000 brand, tra cui 73 per la prima volta o di ritorno alla Manifestazione. In termini di layout, la novità è il redesign a maglia ad anello di quattro padiglioni (13-15 e 22-24).
Con 700 progettisti da 36 Paesi e 20 Scuole e Università di design internazionali, SaloneSatellite scommetterà ancora una volta sul talento under 35. Tema della 26ª edizione: Nuovo Artigianato: un Mondo Nuovo.
Le suggestioni delle installazioni e del programma culturale
Come già anticipato, a inaugurare il Salone del Mobile.Milano (e ad aprire con una suggestiva testimonianza video la conferenza stampa) è il progetto Robert Wilson. Mother, al Museo Pietà Rondanini – Castello Sforzesco, dove il 6 aprile, in un ponte ideale con Milano Art Week, il celebre artista americano dialogherà con il non finito dell’ultimo capolavoro di Michelangelo, su musiche di Arvo Pärt (in collaborazione con Comune Milano | Cultura, fino al 18 maggio).
Ad aprire il percorso di visita al Salone sarà La dolce attesa, installazione site-specific a firma del premio Oscar Paolo Sorrentino (pad. 22-24) per poi proseguire, nei padiglioni 13-15, con un invito alla scoperta di Villa Héritage, visionario progetto di interni a firma di Pierre-Yves Rochon, architetto francese autore tra gli “indirizzi” più esclusivi dell’ospitalità internazionale, non ultimo il Waldorf Astoria di New York. Sempre, al Salone, per il terzo anno consecutivo, l’Arena di Formafantasma ospiterà Drafting Futures. Conversations about Next Perspectives (pad. 14): 5 giorni di Talk e Tavole Rotonde a cura di Annalisa Rosso, Editorial Director & Cultural Events Advisor del Salone.
FederlegnoArredo e i dati del settore
“Il settore ha navigato nella tempesta meglio di altri”: Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, ha voluto sintetizzare così lo stato di salute del settore che, stando ai preconsuntivi 2024, chiude con un fatturato alla produzione pari a 51,6 miliardi di euro, in flessione del 3,1%, in continuità con la normalizzazione avviatasi nel 2023, dopo due anni di grande crescita per il settore. Le vendite sul mercato interno pari a 32,2 miliardi di euro registrano un -3,5%, dovuto in gran parte alla riduzione degli incentivi fiscali previsti negli anni precedenti. L’export tiene e chiude a -2,3% con un valore pari a 19,4 miliardi di euro. “Il dato sulla produzione industriale del ‘24 si discosta di poco da quello del 2019 – ha osservato Feltrin – e la seconda metà del 2024 ha mostrato segni di rallentamento nella discesa, che fa sperare in un flow più positivo nel 2025, da affrontare comunque con prudenza. Il tema dei dazi americani è tutto da valutare, è importante come Europa presentarsi preparati al tavolo, ricordando che il mercato Usa è importantissimo”.