Numeri in negativo per il commercio internazionale di mobili, con prospettive di ripresa a partire dal 2025: l'edizione di luglio 2024 del rapporto CSIL “World Furniture Outlook 2024/2025”, una panoramica sull'andamento del settore globale del mobile realizzata prendendo in esame 100 paesi, fotografa una situazione di difficoltà per il comparto. Anche le prospettive parlano di ribassi, a causa di possibili ulteriori restrizioni commerciali (anche per l'accresciuto sentimento protezionistico negli Stati Uniti) e delle continue difficoltà di trasporto marittimo. Stando alle stime elaborate da CSIL, nel 2023 la produzione mondiale di mobili è stata pari circa a 470 miliardi di dollari, mentre il commercio internazionale ha fatto registrare un pesante -9% (valori in dollari Usa), dopo la stagnazione del 2022 seguita alla crescita eccezionale del 2021 post pandemia. Le previsioni di crescita per il 2024 e nel 2025 sono influenzate dall'aspettativa di un'inflazione continua e indicano che la ripresa sarà lenta.
I protagonisti dell’import
I principali importatori di mobili sono Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Canada, che insieme rappresentano circa la metà delle importazioni totali. In particolare, l'aumento delle importazioni degli Stati Uniti è stato in passato il principale motore di crescita del commercio internazionale di mobili, con circa due terzi dell’import proveniente dall'Asia (Cina, Vietnam, Malesia), con la quota della Cina diminuita a favore del Vietnam a causa delle tensioni commerciali tra i due paesi. Nel 2023 però le importazioni di mobili sono diminuite più dei consumi e, di conseguenza, il rapporto importazioni/consumi, indicatore per valutare il livello di apertura al commercio internazionale, ha subito una riduzione di due punti percentuali. Il rapporto importazioni/consumo di mobili è stato costantemente al di sopra del 30% dal 2014 ed è cresciuto tra il 2016 e il 2022, tornando nel 2023 a un livello più in linea con l’esperienza passata.
L’export rallenta, è al di sopra del pre-pandemia
La Cina è il maggiore esportatore di mobili, seguita a distanza da Vietnam, Polonia, Italia e Germania. Le esportazioni cinesi rappresentano circa un terzo delle esportazioni mondiali di mobili. Dopo un forte aumento nel 2021, sono diminuite significativamente nel 2022 e nel 2023, rimanendo comunque al di sopra dei livelli pre-pandemia. Questo calo è dovuto principalmente al rallentamento dei mercati di destinazione, alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e al rallentamento della crescita economica della Cina. Oltre alle esportazioni, la regione Asia-Pacifico ha rallentato il tasso di crescita in termini di produzione di mobili rispetto al passato ma resta la regione più importante con una quota intorno al 50%.
Il prossimo motore della crescita sarà l’India
Secondo il FMI, la crescita del PIL mondiale dovrebbe essere pari a 3,2 sia nel 2024 che nel 2025 con i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo che crescono molto più rapidamente delle economie avanzate. I rischi al ribasso derivano da persistenza dell’inflazione, possibile ulteriore rallentamento della crescita economica della Cina, volatilità dei prezzi delle materie prime e crescenti tensioni geopolitiche. Il 2023 è stato un anno difficile anche per il consumo globale di mobili e si prevede una domanda debole di mobili proseguire nel 2024, con una possibile ripresa nel 2025. Si prevede che l’India sarà la grande economia a più rapida crescita del mondo. La domanda di mobili è in crescita, alimentata da una crescita economica sostenuta, da una classe media in espansione con un reddito disponibile in aumento e da un aumento nell'attività immobiliare e abitativa.