Smart Home tra presente e futuro

Il convegno organizzato il 15 febbraio dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano fa il punto sullo stato della Smart Home e sulle nuove sfide all’orizzonte. Dati di acquisto e uso in crescita

“Nuove sfide per la Smart Home tra AI, dati e sostenibilità: mission (im)possible?”. Questo il titolo accattivante del convegno che si è tenuto a Milano il 19 febbraio, organizzato dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano. Un appuntamento annuale sempre atteso per analizzare i dati di mercato, le nuove tecnologie abilitanti e i servizi in evoluzione di un settore che in Italia è ancora in ritardo rispetto al resto d’Europa, visto che la spesa pro capite è di 15,5 euro contro la media europea di 32,5. A bilanciare questo gap, in Italia si sono registrati nel 2024 trend in netta crescita su quasi tutti i parametri, superiori agli altri paesi.

Nel 2024 gli italiani hanno, infatti, comperato più dispositivi intelligenti - +11% per un valore di 900 milioni -, hanno connesso e utilizzato maggiormente i propri dispostivi, e nel 29% dei casi hanno dichiarato che sarebbero disposti a spendere di più per una casa smart al momento dell’acquisto di un nuovo immobile.

App sempre più protagoniste

La principale interfaccia rimane la App che nel 72% dei casi è lo strumento prescelto, lasciando il 24% all’assistente vocale. Per entrambe si registrano crescite anno su anno nell’uso, con un +18% per le app sul 2023 e un +4% per gli assistenti vocali.
Interessante anche vedere che il 90% di chi utilizza le app si è dichiarato soddisfatto e che nel 72% dei casi viene attivata ogni giorno.
Rimane sempre lo scoglio di non avere un’unica app per gestire tutti i brand, nonostante si stia lavorando a vari livelli per superare questa barriera.  Ancora una volta è stato citato Matter, che, ricordiamo, ha proprio la finalità di creare uno standard unificato per la connessione degli oggetti domotici in modo che possano funzionare in modo interoperabile tra di loro. Nonostante a ottobre 2024 sia arrivato alla versione 1.4, Matter, però, è applicato in poco meno dell’1% dei casi.

I dispositivi smart più richiesti

Quali sono gli ambiti della casa più interessati e quali i dispositivi più utilizzati? Sicuramente la fa da padrona la sicurezza con 250 milioni di fatturato e il 28% del mercato mentre al secondo posto troviamo gli elettrodomestici con un giro d’affari di 170 milioni e una percentuale del 19 sul totale. In questo caso a trainare la crescita nel 2024 ha contribuito il piccolo elettrodomestico mentre il grande è rimasto stabile, in un mercato che, però, ha registrato in generale una leggera contrazione.
Rilevante come nel 2024 sia comunque cresciuto il tasso di connessione dei grandi elettrodomestici da parte dei consumatori che li hanno acquistati. Percentuale salita al 50 contro il 45 dell’anno precedente.  
Entrando nel dettaglio di quel 50% si scopre che per i climatizzatori la percentuale è l’85, per le lavastoviglie del 35, per le lavatrici il 30 e per i forni il 20.  
Per concludere la classifica, terzo posto per il riscaldamento e quarto per gli smart speaker che hanno registrato una leggera flessione in tutta Europa. L’integrazione con l’AI sarà probabilmente un nuovo driver per questo settore.

Canali di vendita

Interessante capire quali siano stati i canali più coinvolti. Svettano i così detti e-retailer con il 42%, seguiti dalla filiera tradizionale degli installatori con il 39 e dai retailer con il 15. Nel confronto con l’anno precedente risulta evidente come la filiera degli installatori, definita tradizionale, sia la sola in decrescita - è passata dal 44 al 39% -, prova del nove di una competenza ancora da formare in questo canale.

Consumatori più consapevoli e interessati

La ricerca Doxa condotta per conto dell’Osservatorio Internet of Things su mille consumatori ha evidenziato in generale una maggiore conoscenza e consapevolezza sul tema della smart home. Il 69% conosce la smart home (+10% vs 2023), il 59% possiede uno o più oggetti smart, il 41% li ha connessi alla rete internet di casa (+3% vs 2023) e il 34% ha attivato almeno un servizio associato (+22% vs 2023).
Tra coloro che hanno dispositivi smart e li utilizzano, (l’81% vs il 65% nel 2019), spiccano i rappresentanti della gen Z con l’87%, seguiti dai millenials con l’86%.

In attesa del 12 settembre 2025 in cui sarà applicabile il Data Act, permangono molti dubbi e resistenze sui temi della privacy e security applicata alla smart home. Un tema che sembra preoccupare lievemente meno che in passato (46 vs 49 del 2023), se si escludono i rappresentanti dei boomers (61% vs 49% dnel 2023), e la gen Z che sale dal 35 del 23 al 41 del 2024. Una paura di perdere il controllo che si evidenzia anche nella resistenza all’AI applicata alla smart home che coinvolge il 75% dei consumatori.

Infine, se si parla di intenzioni di acquisto, è interessante vedere che nella graduatoria sono più in alto gli elettrodomestici, 15%, seguiti da smart speaker, piccoli elettrodomestici, telecamere e videocamere, lampadine, lampade e illuminazione, caldaia e scaldacqua.

Una missione possibile

Considerati nel loro insieme, gli indicatori sul consumo sono dunque tutti in crescita. Un dato che, sommato a una tecnologia in piena evoluzione e alle nuove direttive cogenti come quella su Data Act e sull’efficienza energetica delle Case Green, scioglie l’interrogativo espresso dal titolo del convegno: la missione è possibile.