Snaidero, lasciare un segno

Snaidero è un brand che punta sui desideri e sui sogni, rispettando una storia di grande rilevanza e puntando a diventare dei veri e propri esportatori del lifestyle italiano nel mondo

Al timone di Snaidero da novembre 2022, l’a.d. Alessandro Trivillin punta sul “segno” che l’azienda ha lasciato nella storia della cucina e rilancia attraverso un lavoro profondo su tre pilastri: persone, metodo e strumenti. Vediamo come si articola il percorso previsto da un piano quinquennale. Tra le novità, la collaborazione con Gianfranco “Kicco” Bestetti, chiamato alla direzione creativa del brand.

Snaidero vanta una grande storia ma sta investendo molto sul futuro. Quali sono i capisaldi e i valori dell’azienda rimasti inalterati e su cui puntate?

Alessandro Trivillin, a.d. Snaidero

Da sempre Snaidero occupa una posizione di rilievo nel panorama delle cucine di design. Nel corso della sua storia ha saputo elevare gli spazi abitativi a veri e propri sogni e vogliamo continuare a progettare cucine che rappresentino un connubio di ricerca e bellezza, per emozionare e gratificare chi le possiede. Andare oltre ai bisogni, suscitare desideri: questo è il nostro percorso e posizionamento.

Quali invece gli strumenti di cui oggi vi avvalete che possono fare la differenza sul mercato?

Viviamo in un contesto economico sempre più sfidante che richiede di operare con un livello di professionalità più alto in tutte le aree. In generale ho sempre creduto che in ogni azienda ci sia un’azienda migliore. Questa filosofia si traduce in un approccio votato al miglioramento costante in tutte le funzioni, alcune meno visibili ma non meno importanti di altre. Soltanto con questa volontà di miglioramento quotidiano e profondo possiamo confermarci nel settore dell’eccellenza in Italia e all’estero.

Quali sono gli ambiti su cui pensate di investire nel futuro?

Vengo da mondi diversi da quello del design, ma i capisaldi in cui credo valgono per ogni tipo di realtà industriale. I driver su cui puntare sono sostanzialmente tre: persone, metodo e strumenti. Partendo dal primo pilastro, le persone, credo sia necessario far emergere la parte migliore di ognuno, qualsiasi sia la funzione svolta. Nel 2023 Snaidero ha avviato un importante percorso di qualificazione delle sue risorse, attraverso la valorizzazione di talenti interni cui si è aggiunto l’inserimento di risorse altamente qualificate provenienti da industrie diverse quali fashion, beverage e beauty. Crediamo, infatti, che la contaminazione da altri settori possa essere un elemento dirompente in ottica di crescita e di innovazione. In quanto al metodo, stiamo lavorando ad una revisione dei processi produttivi e di vendita. L’approccio è fortemente orientato alla soddisfazione dei clienti e alla cura per l’esperienza che gli stessi vivono con l’azienda. Infine, per quanto riguarda gli strumenti, il gruppo ha avviato un percorso di trasformazione digitale unitamente ad uno di rinnovamento dello stabilimento produttivo che renderanno possibile l’esecuzione della strategia definita.

A destra, Gianfranco Bestetti, nuovo direttore creativo di Snaidero. Da sinistra Artemio Croatto (nuovo direttore artistico) e Alessandro Trivillin, a.d. di Snaidero

A proposito di team, avete scelto Kicco Bestetti come direttore creativo. Quale sarà il suo compito principale?

Sotto la sua direzione creativa l’azienda vuole scrivere un nuovo capitolo della propria storia e il suo ruolo principale è quello di creare coerenza tra brand, prodotto e comunicazione, quest’ultima curata in collaborazione con Artemio Croatto di Designwork. Nel breve periodo, il compito di Bestetti è quello di razionalizzare e nello stesso tempo completare il catalogo esistente e di lavorare in collaborazione con i nostri dealer su concept store coerenti. Senza stravolgere l’esistente ma piuttosto pensando a una evoluzione attenta di ogni dettaglio. Alcuni dei nostri clienti ci hanno già richiesto consulenza per rinnovare l’area espositiva dedicata a Snaidero. Lo step successivo sarà lo sviluppo di un nuovo modello. Una novità che sarà presentata presumibilmente al Fuorisalone 2025.

Qual è il ruolo specifico di Designwork?

Designwork lavorerà in sinergia con Bestetti occupandosi dell’immagine grafica e della comunicazione del brand. Si amplierà la nostra presenza sui media digitali, che ci permettono di dialogare con il grande pubblico e su target profilati, mentre utilizzeremo anche strumenti più tradizionali, come la carta stampata, per i professionisti del progetto, interlocutori sempre molto importanti. Croatto ed il suo team hanno collaborato con numerosi brand prestigiosi del settore design fino ad aggiudicarsi il riconoscimento del prestigioso Compasso d’Oro. Per Artemio Croatto si tratta di un” ritorno alle origini” avendo cominciato la sua carriera professionale proprio alla Snaidero. L’obiettivo comune è quello di rafforzare il nostro brand in Italia e quello di continuare ad intercettare un pubblico internazionale e sempre più esigente.

Parlando di export, quanto incide e quali sono i Paesi in cui avete maggiori quote?

Oggi l’export è già una realtà molto importante per Snaidero e rappresenta oltre il 50% del fatturato se consideriamo tutti i canali. La nostra volontà è di non essere “solo” Made in Italy, ma dei veri e propri esportatori del lifestyle italiano nel mondo. Per questo motivo stiamo lavorando per espandere ancora di più la nostra rete vendita che nei prossimi anni prevede oltre 150 nuove aperture focalizzate sui mercati Europa, Asia e Nord America. Nel 2023 l’azienda ha già realizzato 27 nuovi punti vendita, centrando un importante posizionamento strategico. In tale direzione si è inserita anche l’apertura di una società con sede negli Stati Uniti che è stata concepita per garantire una presenza diretta del gruppo in tutto il Nord America. Proprio negli Stati Uniti Snaidero ha già aperto alcuni punti vendita e sono pianificate per il 2024 ulteriori nuove aperture.

Snaidero modello JOY con boiserie Segno

All’estero prevale il business retail o contract?

Per Snaidero retail e contract rivestono un peso simile come fatturato estero. Nel 2023 il contract ha portato buoni risultati, avendo consolidato la presenza su tutti i principali mercati internazionali fra cui USA, UK, Cina, Australia e Middle East.

In particolare, quali sono gli strumenti necessari per affrontare il contract con successo?

Il contract, al pari del retail, è un mercato altamente sfidante. Per essere competitivi a livello globale dobbiamo continuare a coniugare servizio e dinamismo alla bellezza delle nostre cucine. Per questo abbiamo fatto una scelta precisa. Puntiamo sulle nostre proposte, nella maggior parte dei casi quelle più iconiche, e non ci prestiamo invece ad essere meri esecutori di progetti altrui. La forza del brand si esprime attraverso le nostre cucine e sappiamo che questa scelta ci permette di assicurare il massimo anche dal punto di vista del servizio che è fondamentale nel contract.

Snaidero: la nuova versione della cucina Ola

Quali sono i modelli “firmati” ancora in catalogo?

La storia di Snaidero è ricca di cucine iconiche che portano la firma di designer come Pininfarina e Massimo Iosa Ghini, autentici “segni” che ancora oggi sono molto apprezzati. Siamo orgogliosi di continuare a ricevere l’apprezzamento per Ola, Vision e Frame sia da parte del pubblico europeo che extra EU.

Come vede il mondo delle cucine italiane e come si posiziona Snaidero in Italia e all’estero?

Sappiamo che il “made in Italy” oggi è sinonimo di eccellenza. Avere una cucina italiana rappresenta un’aspirazione per molte persone in tutti i continenti e da questo punto di vista il mercato è ricco di opportunità. La nostra visione per i prossimi anni prevede investimenti crescenti sui tre pilastri della comunicazione, del prodotto e della distribuzione, per continuare a rinforzare la presenza del brand sia nella rete vendita che nella mente del pubblico a livello globale. L’Italia manterrà un ruolo centrale attraverso una politica di qualificazione della sua rete distributiva.

Qual è il primo bilancio del suo mandato?

Siamo in linea con il piano quinquennale previsto. Anche se la strada non è sicuramente in discesa, crediamo negli strumenti che abbiamo messo in campo e in una metodologia che lavora in profondo su tutti gli aspetti. Per quanto mi riguarda, in generale l’obiettivo è sempre quello di creare aziende solide che durano nel tempo. E la storia di Snaidero merita più che mai questa sfida.